SIAMO SPIACENTI DI DOVER COMUNICARE CHE L’INCONTRO CON PUPI AVATI PREVISTO PER IL 16 DICEMBRE È STATO RINVIATO.
L’UFFICIO STAMPA @solferinolibri e @bookmediaevents CI HANNO APPENA COMUNICATO CHE IL MAESTRO È PURTROPPO INFLUENZATO (COME MEZZA ITALIA!) E QUINDI IMPOSSIBILITATO A PARTECIPARE.
Gli auguriamo una pronta guarigione e lo aspettiamo a braccia aperte!
Comunicheremo presto la nuova data.
“Nella mia vita, subito dopo i miei genitori metto gli scout. Mi hanno insegnato soprattutto due cose. La prima è che bisogna dare un senso a ogni nostra giornata. La seconda è la sacralità della vita, in un tutt’uno con la sacralità della natura.”
L’orto americano: Subito dopo la Liberazione, in una mattina bolognese, una ragazza in divisa da ausiliaria americana si affaccia per chiedere indicazioni nella bottega di un barbiere. E le basta uno sguardo distratto per far innamorare un giovane aspirante scrittore. Anni dopo, anche grazie al ricordo di quello sguardo, lui decide di andare proprio in America, «assieme ai suoi morti», per tentare di scrivere il romanzo definitivo, quello che, ne è certo, sarà finalmente pubblicato. Ma le distrazioni cominciano subito: un macabro ritrovamento, un orto da cui di notte provengono urla misteriose e soprattutto una vicina di casa la cui figlia Barbara, arruolatasi come ausiliaria, è dispersa in Italia, probabilmente morta, forse uccisa. Lui ne è certo: è proprio lei, la ragazza che ha intravisto dal barbiere, e lui deve ritrovarla. Le tracce portano ad Argenta, alla foce del Po, a un processo che sta per celebrarsi e a una torbida coppia di fratelli. Laggiù, tra il cielo e l’acqua, lo scrittore incontrerà una vicenda più coinvolgente e pericolosa di qualsiasi romanzo abbia mai immaginato: una storia di erotismo e omicidio, di vivi che non sanno vivere e morti che non vogliono morire. Pupi Avati sorprende, inquieta e affascina con un romanzo «gotico» immerso nella storia e sfumato di soprannaturale, in cui la realtà e gli inganni della mente si inseguono e si mescolano senza tregua. Come nella vita.
Pupi Avati: Cinquant’anni al servizio del cinema, anni che hanno trasformato Pupi Avati in un vero e proprio maestro italiano della settima arte. In primis, è stato un cinema manifesto dell’orrore e della futilità del presente con un’esaltazione di un passato unico, reso malinconico dai temi musicali (altra sua grandissima passione), poi è diventato il cinema della rinascita e della rivincita dai flop commerciali che si sono susseguiti intorno agli anni Novanta. E oggi, ruvido e sentimentale allo stesso tempo, saggio e illuminato, è uno dei re incontrastati di Cinecittà.
Eugenio Murrali è giornalista, scrittore e docente. Tra i suoi libri ricordiamo “Il sogno del teatro. Cronaca di una passione”, scritto con Dacia Maraini e pubblicato da Rizzoli nel 2013, “Lontananze perdute. La Sicilia di Dacia Maraini”, uscito nel 2016 per Giulio Perrone. Ha curato insieme a Paolo Di Paolo per la collana de I Meridiani della Mondadori il volume “Romanzi e racconti” di Dacia Maraini, uscito nel 2021. Più recentemente ha scritto per Bompiani l’introduzione alla nuova edizione del Teatro di Alberto Moravia che uscirà nel 2023. Come giornalista collabora da anni con Il Foglio e con Radio Vaticana/ Vatican News, per cui conduce a volte il notiziario settimanale in latino Hebdomada Papae. È caporedattore della rivista universitaria “Quaderni del ‘900”. È nella giuria del Premio Strega come Amico della domenica e fa parte di altre giurie di premi letterari, tra cui l’Orbetello Book Prize.
L’ingresso è gratuito ed è consigliata la prenotazione
Whattsapp/Tel. 0672498224