Domenica 26 novembre alle ore 11:00 Greta Olivo ci parlerà del suo romanzo Spilli pubblicato per Einaudi Editore
Dialoga con lei Eugenio Murrali
“Per tre anni, dal 2018 al 2021, non ho scritto neanche una parola”. Inizia così la riflessione di Greta Olivo, all’esordio con il romanzo “Spilli”: su ilLibraio.it
Greta Olivo vive e lavora a Roma, dove è nata nel 1993. Spilli (Einaudi) è il suo romanzo d’esordio, e parla di Livia e dei suoi ultimi giorni da persona vedente, nel tentativo di trattenere la luce. Una luce preziosa, fondamentale per affrontare una vita costellata di linee d’ombra. Alcune si superano quasi senza accorgersene, altre invece rimangono lì per sempre, invalicabili, a ricordare la paura.
Spilli: Livia cattura il vento: a correre è la più veloce, almeno fino al giorno in cui cade. Ha una famiglia allegra, una migliore amica, due occhi bellissimi, e tutti – proprio tutti – i desideri della sua età. Ma nel suo sguardo esiste un angolo cieco, un buio che la sera può diventare impenetrabile: piccole come spilli, le cose spariscono all’improvviso. Allora non le rimane che giocare d’anticipo, e prendersi tutto quello che può. Certo, ci vuole un po’ di incoscienza (e molta attenzione) per imparare a vivere senza guardare. Ma possiamo sempre scegliere di non arrenderci, da adolescenti come da adulti. Un romanzo d’esordio trascinante, commovente, acceso a ogni pagina da una forza profonda e viva. La nostra vita è costellata di linee d’ombra. Alcune le superiamo quasi senza accorgercene, altre invece rimangono lì per sempre, invalicabili, a ricordarci che abbiamo paura. E se c’è un’età in cui la paura spinge più forte, piena di desiderio, rivoluzioni e soglie da attraversare, è l’adolescenza. Questo vale anche per Livia, che vuole arrivare prima alle gare di atletica, occupare il liceo, andare alle feste, uscire con i ragazzi più grandi: insomma, vuole essere identica alle sue coetanee, e soprattutto vuole essere vista. Ma la sera, quando ogni cosa sprofonda nel buio, a non vedere più niente è lei. Se crescere significa imparare ad accettare i propri punti deboli, la partita per Livia è un po’ più dura che per gli altri. Per prepararla a ciò che le succederà – a ciò che le sta già succedendo – suo padre ha un’idea coraggiosa: ci sarà pure qualcuno che possa mostrarle i passi di questa danza nuova. Emilio è il tutor del centro che l’accoglie, e a un’occhiata distratta sembra vederci benissimo. Sarà lui a insegnarle a vivere senza guardare. Facendole capire che ogni ora è preziosa, la aiuta a muoversi in quel buio e ad ascoltare i suoni, ma soprattutto le scrolla di dosso la paura. Insieme a Livia scopriamo che da qualche parte c’è sempre un punto di luce. Basta trovarlo, prendere un bel respiro e fare il primo passo per raggiungerlo.
Eugenio Murrali è giornalista, scrittore e docente. Tra i suoi libri ricordiamo “Il sogno del teatro. Cronaca di una passione”, scritto con Dacia Maraini e pubblicato da Rizzoli nel 2013, “Lontananze perdute. La Sicilia di Dacia Maraini”, uscito nel 2016 per Giulio Perrone. Ha curato insieme a Paolo Di Paolo per la collana de I Meridiani della Mondadori il volume “Romanzi e racconti” di Dacia Maraini, uscito nel 2021. Più recentemente ha scritto per Bompiani l’introduzione alla nuova edizione del Teatro di Alberto Moravia che uscirà nel 2023. Come giornalista collabora da anni con Il Foglio e con Radio Vaticana/ Vatican News, per cui conduce a volte il notiziario settimanale in latino Hebdomada Papae. È caporedattore della rivista universitaria “Quaderni del ‘900”. È nella giuria del Premio Strega come Amico della domenica e fa parte di altre giurie di premi letterari, tra cui l’Orbetello Book Prize.
L’ingresso è gratuito ed è consigliata la prenotazione
Whattsapp/Tel. 0672498224